Il mantello arricciato

Ipotesi sul controllo genico del difetto

Il mantello arricciato

Il mantello del Cane Lupo Cecoslovacco da standard aspira ad essere come quello del progenitore selvatico ma nella realtà è una impresa ardua, quasi impossibile, in selezione, replicare in toto il mantello del Lupo come pigmentazione, lunghezza, tessitura e ciclo fisiologico delle mute. Uno dei tanti piccoli e grandi difetti nella tessitura del pelo del Cane Lupo Cecoslovacco è l’arricciatura.

Il singolo pelo, che normalmente dovrebbe svilupparsi dritto, appare invece come curvato nella parte distale, a volte fin dalla parte mediale. Il risultato nel complesso della tessitura sono delle curvature, delle onde sul mantello; in alcuni casi queste onde hanno le estremità dei peli sollevate rispetto all’andamento del mantello.  L’estensione di queste onde è variabile, a volte sono circoscritte a zone precise (garrese, groppa) a volte interessano vaste aree, nella regione del dorso e del collo. Alcuni soggetti presentato un arricciamento anche sui fianchi e sulle coscie. Altre volte compaiono solo dei leggeri effetti ondulatori, a volte delle arricciature combinate ad effetti ondulatori.

In sede di selezione tecnica il difetto potrebbe essere identificato con il codice L5 (mantello riccio) ma esso non compare in nessun cane esaminato quando invece è un difetto piuttosto frequente su certe linee; è invece usato il codice L8 (mantello aperto) per il fatto che a volte le curvature del pelo creano delle aperture sulla trama, però altri difetti diversi dall’arricciamento vero e proprio sono configurabili come L8, come il pelo aperto aapunto; difetto che è spesso legato ad un andamento anch’esso ondulatorio che rompe la trama del mantello; ad ogni modo, sia il pelo riccio da configurare come L5 o L8, è da rilevare che molti cani, soprattutto riproduttori storici, presentano il difetto senza che questo sia segnato nei loro codici di selezione.

La presenza del difetto in alcuni casi è evidente nelle prime ore dopo la nascita, quando si asciuga il pelo ma poi, in genere, nella fase di svezzamento non si nota molto, per poi riapparire in fasi successive della crescita. In alcuni casi ho riscontrato soggetti che non hanno mai presentato il difetto per anche sette anni, per presentarlo poi in conseguenza di una muta. Quindi l’espressione del difetto non è sempre netta e quindi l’individuazione del fenotipo può non essere immediata.

E’ infatti una questione non del tutto chiara la comprensione del tipo di trasmissione di questo difetto, comunemente si ritiene dovuta a un’ereditarietà Recessiva. Dopo diverso tempo di analisi di pedigree e letteratura scientifica sono giunto alla conclusione che si tratta di una convinzione errata, dovuta alla comparsa a volte tardiva del difetto o ad un’espressione fenotipica poco marcata. Questi due fattori possono far  erroneamente credere che da due soggetti con pelo normale possano nascere soggetti con pelo riccio, lasciando supporre appunto un meccanismo di Recessività.

 

A mio avviso sembra rispondere invece al modello autosomico Dominante;  quando un cane con il fenotipo del difetto viene accoppiato con un cane esente ( e sulla cui linea di sangue non c’è traccia, memoria del difetto) esso può comparire; se consideriamo il cane esente dal difetto come esente dal gene in ogni forma, la presenza di progenie che manifesta il difetto indicherebbe appunto la meccanica del modello autosomico Dominante, in cui gli eterozigoti (R/r) quanto gli omozigoti per il gene Dominante (R/R) esprimomo il fenotipo.

Il problema è dato dal fatto che sebbene un cane sia esente per x generazioni note dal difetto, non possiamo essere completamente certi che esso non sia portatore (ipotizzando la Recessività), quindi non posso negare con assoluta certezza la Recessività in base solo a questo.

Questo difetto è tipico delle linee slovacche classiche e di tutte quelle linee che da queste ne sono derivate; molti riconducono il difetto al soggetto Orlik z Rosikova, ma è più corretto sarebbe guardare la nonna Cmuka z PS visto che anche il fratellastro Omar presenta il difetto. Tesi sicuramente suffragata anche dal fatto che entrambi sono figli di Flota z Rosikova, e il fratello di questa presenta un L8 (sarà stato un pelo riccio o aperto?) nel codice di bonitazione (Fago z Rosikova). Anche Brix Vopa (stesso identico pedigree di Orlik in quanto la madre Adoxa proviene dagli stessi genitori di Flota) presenta un L8 nel codice di selezione.

Secondo altri il difetto verrebbe per la maggiore dalla fattrice Tola z PS. Le classiche linee slovacche derivano principalmente da Cmuka e Tola unite a Rep, quindi dopo una generazione è impossibile ricondurre il difetto ad una o all’altra linea.

Esempio avvalorante la tesi del gene Dominante è il pedigree del soggetto Amor Gabcov Dvor, proveniente da un particolare accoppiamento: il padre è Cezar, figlio di Omar e nipote di Orlik, line breeding su Flota 2-3 e su Tola 4-4 e otto volte Rep tra la terza e quinta generazione. Il soggetto presenta il difetto anche se non riportato nel codice di selezione, appare abbastanza evidente nelle foto. Nel 2000 viene dato come stallone alla fattrice Eska che presentava allora un pedigree alquanto raro. Seppur di origine slovacca, questa fattrice presentava Rep solo una volta in terza generazione (condizione introvabile anche nei cani cechi contemporanei), figlia di Astor Motov’sky Dvor della linea di Nuk z Ps, e di Gyra z Ps figlia di un inbreeding  (padre x figlia) su Lord. Non appare ne Cmuka ne Tola, ne la linea del Sarik  da cui esse derivavano; Sarik appare solo dietro a Rep, che rimane l’unico ingrediente di similitudine con le classiche linee slovacche. Possiamo dire che il peso determinante è quello della linea del lupo Argo, e poi quelle di Brita, ingredienti questi che lo rendono praticamente un “pedigree ceco” dei più opposti alle linee slovacche che presentano il difetto.

Dall’unione di Cezar e Eska nasce Amor che presenta inequivocabilmente il difetto di pelo, soggetto visto personalmente. Le probabilità che Eska sia portatrice di un gene (quindi Recessivo) collegato al difetto, vista la sua lontananza dalle linee dove il difetto è comparso, è veramente esigua. Lo stesso Amor poi accoppiato poi con Bonie trasmette il difetto al figlio Berry, indicato in selezione giovani con il codice L8. Bonie è classica femmina ceca il cui ramo materno presenta line breeding su Kazan (quindi linea ibrida diversa da Sarik) e non compaiono mai Cmuka e Tola; Rep relegato dalla quinta generazione e oltre, mentre nel lato paterno ritroviamo Kazan ancora e, Cmuka e Tola e appaiono rispettivamente una volta in quinta generazione la prima, tre volte (5-5-6) la seconda sul lato, appunto, del padre Adon Irpus. Da questo stesso stallone derivano, attraverso i Mrazive Ticho e Dyk Verny moltissimi discendenti anche italiani dove il difetto non mi risulta apparire; analogamente anche il comparire del difetto in accoppiamenti tra soggetti di derivanti da linee Passo del Lupo, storicamente esenti dal difetto, e soggetti con le derivazioni slovacche classiche sembra seguire lo stesso meccanismo. La probabilità che Eska, Bonie, o soggetti Passo del Lupo possano essere portatori occulti di un gene recessivo (e giustificare quindi il fenotipo nelle progenie) per il pelo riccio è veramente bassissima.

In ambito scientifico si ritiene che le principali variazioni di pelo del cane domestico siano governate principalmente da tre geni e dalle relazioni tra essi, identificate in un interessante studio di Cadieu del 2009. In questo studio e in altri (in ambito umano anche) è stata identificata una mutazione puntiforme (Arg151Trp) del gene KRT71, sito nel cromosoma CFA27. Questo gene controlla la Keratina ed attualmente è ritenuto cruciale nella determinazione della struttura del pelo per tutti i mammiferi. La presenza di questa mutazione è ritenuta responsabile dell’arricciamento del pelo, ed è riportato come gene Autosomico Dominante.

Nel caso del Cane Lupo Cecoslovacco è sicuramente plausibile a mio avviso supporre un coinvolgimento di questa mutazione nel difetto del pelo riccio, avvalorante il mio pensiero che si trasmetta secondo regola di Dominanza. Ritengo inoltre probabile che siano coinvolti più geni, o in una poliallelia (più di due alleli per locus, aumentando quindi le combinazioni), o dei veri e propri poligenismi, che nell’espressione genica determinano l’estensione del difetto, la comparsa tardiva e anche differenti tipi di arricciamento. Questo anche perché si ipotizza l’esistenza da diverso tempo l’esistenza di due geni distinti, Wa e Rp, per altrettanti tipi di ondulazioni, la cui espressione è studiata e selezionata in altre razze (Robinson 1990). Lo stesso Robinson accenna ad alcune razze particolari in cui l’ondulamento del pelo sembra essere recessivo

 E’ quindi ipotizzabile che esistano dei geni (mutazioni) modificatori che modulano l’espressione del KRT71, mutazioni che potrebbero essere esclusive al CLC per il processo di domesticazione esclusivo avvenuto nel suo patrimonio genetico, e che queste relazioni geniche governino il difetto del pelo riccio, nelle sue estensioni, tessitura e periodo di comparsa, nonché le differenze di manifestazione nelle diverse mute.

 

Analogamente a quanto riportato per il pelo lungo (presenza o meno della mutazione nel gene FGF5),  in cui tutti gli autori sono concordi nel dire che il mantello  finale nel suo complesso (setole, peli di copertura, sottopelo, pigmenti, aree del corpo diversificate) sia variabile e dipenda da modificazioni di altri geni con azione singola e talvolta non distinguibile.  Sicuramente il fenotipo del difetto del pelo riccio (in tutte le sue diverse manifestazioni) non può essere attribuito completamente al KRT71, ma molto probabilmente  questo gene è il fattore principale di trasmissione. 

Ad ogni modo il difetto ha la sua rilevanza maggiore sulle linee slovacche più radicali, ovverosia quelle con alti livelli di consanguineità e combinazioni quasi esclusive della linea del lupo Sarik: quindi  Rep con Cmuka e Tola e successivi inbreeding di Rep con le figlie (Flota e Bruna). Scendendo nelle generazioni tutte le derivazioni di Orlik, Omar, Cezar, Dak, Fallko, Mona.

E’ importante cercare di comprendere al meglio i complessi meccanismi che governano l’espressione di queste problematiche di mantello al fine di voler seriamente ridurne l’impatto in queste linee che, per molti allevatori, sono fonte di molti pregevoli tratti di tipicità. Cominciare a segnare più dettagliatamente il fenotipo mantello nelle selezioni tecniche sarebbe un primo passo importante.

 

Alessio Camatta

- Cadieu: “Coat Variation in the Domestic Dog Is Governed by Variants in Three Genes” 2009

- Ostrander, Ruvinsky: "The Genetic of the Dog, 2nd Edition"  2012

- Robinson: "Genetics for Dog Breeder, 2nd Edition"  1990

- Padgett: “Control of Canine Genetic Diseases” 1998

- Leotta: “Elementi di Genetica del Cane” 2007

- Leotta: “Elementi di Miglioramento Genetico negli animali da compagnia” 2003

 

Articolo inserito il 06/10/2014